sabato 12 novembre 2011

Il teorema dello spazzolone.

Nel superare indenni il giorno palindromo per eccellenza non ci siamo resi conto che l'11 di Novembre era anche la festa di San Martino...Giosuè Carducci aveva descritto questi giorni dell'anno in modo fantastico, ricordando le castagne, la nebbia, gli spiedi sul fuoco ed il ribollir dei tini...ma si era dimenticato delle foglie cadenti, che inesorabilmente in questi giorni riempiono le strade ed i giardini.
Dovete sapere che in quanto pupazzo scimmia ho subito un atto di nonnismo nel condominio in cui abito e me ne sono reso conto quando ormai era troppo tardi...il mio turno da garante della pulizia del cortile è stato previsto per l'appunto nella prima quindicina di novembre e, miracolo della natura, fino al 31 di ottobre le foglie erano tutte ben attaccate sui rami, mentre oggi erano tutte, nessuna esclusa, a terra.
E dopo una settimana di lavoro sfiancante cosa c'è di meglio che far sparire dieci metri cubi di foglie secche? A volte la stanchezza ti fa veramente tremare le gambe e la voce, ma oggi mentre spazzavo via le mie ultime energie insieme alle foglie secche mi è scappato un sorriso perchè mi è venuto in mente all'improvviso un aneddoto di qualche anno fa.
Si tratta del "teorema dello spazzolone", un insegnamento di vita che ci regalò il Professor Quaglia, docente di Fisica I al primo anno di Università (ebbene sì, anche le scimmie pupazzo studiano)...
Cercherò di ripetere esattamente le sue parole, l'argomento era "l'attrito":

"...a volte la mi moglie mi chiede di dare una pulita in casa perchè si lamenta che u'n fò nulla quando torno a casa dal lavoro e proprio l'altro giorno m'ha chiesto di passare lo spazzolone. Io che ho studiato la fisica ho cominciato subito a passare lo spazzolone praticamente parallelo a terra, in modo da avere l'attrito minore possibile...ma sapete che è successo alla fine? E' successo che quando l'acqua s'è asciugata il pavimento era più sudicio di prima e la mi moglie non vi dico quante m'e n'ha dette! E la sapete qual'è la morale di questa storia?Facile ragazzi, vuol dire che quando nella vita non durate fatica, vuol dire che non combinate nulla di bono!" 

Quindi cari amici di Radio Cesare non disperiamo: se siamo stanchi vuol dire che almeno stiamo facendo qualcosa di buono...e quindi come avrebbe detto San Francesco...Laudata sii sorella stanchezza!
Però ogni tanto anche un pò di riposo e di vacanza non ci sterebbero neanche male...e comunque ricordatevi sempre che chi non lavora...



Buona Domenica dal vostro amico Cesare!





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