sabato 10 dicembre 2011

In meno di tre ore



Stamani mi sono svegliato con una smaniosa voglia di andare a correre...antica passione, non mi sono mai accorto di quanto in realtà ne avessi bisogno per riflettere, per rilassarmi, per sentirmi parte del mondo.
Mi è rimasto un sogno nel cassetto podisticamente parlando e prima o poi lo realizzerò: vorrei correre una maratona, la distanza più eroica, l'unica con una storia millenaria alle spalle, l'unica che non ho mai corso.
Non so, forse per timore o forse per caso o forse semplicemente perchè quarantaduechilometriecentonovantaquattrometri sono veramente tanti da fare a piedi.
Tant'è...in ogni caso sono giunto alla conclusione che una maratona va corsa e va finita perchè è una delle metafore della vita più grandi ed efficaci che esistano...si può vivere nell'illusione che alla fine dell'eroico sforzo tutto diventi chiaro e semplice da capire, come se fossimo catapultati oltre la normale soglia di comprensione.
Prima di tutto la preparazione: per correre tutti quei chilometri ne devi correre migliaia nei mesi precedenti.
Con dedizione.
E con sacrificio, sacrificando tempo libero energie e scarpe da ginnastica.
Non è un messaggio meraviglioso? Non ci si improvvisa maratoneti, così come non ci si improvvisa uomini. Ossia: il talento non basta. Ci vuole allenamento, impegno e passione, come sempre, in tutte le cose.
Poi il carattere, perchè nel corso dei qurantadue chilometri ci saranno tanti momenti di crisi ma dovrai avere stampato in mente il tuo fine, il tuo nobile obiettivo, per cui l'unico messaggio ad attraversare i tuoi neuroni sarà "non mollare mai" in un sano adrenalinico agonistico accanimento contro  il limite della tua volontà.
Avete idea di quante cose possono andare storte in una maratona? una vescica, il dolore alla milza, un calo di zuccheri, la maglietta bagnata che sfregando sui capezzoli li fa sanguinare, il dolore alla spalla, i terribili crampi, lo scoraggiamento psicologico, l'acuirsi di una tendinite, un'articolazione che fa le bizze...se ti dovessi fermare ogni volta che qualcosa non va...beh...non la finiresti mai la maratona. Quindi l'imprevisto fa parte del gioco, fa parte della vita. Così come il dolore, il sacrificio, resistere, andare avanti, lo scoraggiamento ed il superamento delle difficoltà. O il sorriso che ti viene sulla faccia stanca  quando non senti più il dolore alla milza, e i crampi sono passati, e mancano solo pochi chilometri e niente e nessuno adesso può più separarti da quel benedetto traguardo, da quella doccia calda riparatrice, da quel pianto liberatore se vuoi, dall'abbraccio di chi ti aspetta.
La maratona come la vita: corri da solo, magari puoi trovare qualcuno che può farti compagnia per parte della corsa, puoi creare un gruppetto così ci si può fare coraggio. Per aspettarsi semmai, per avere una scia, per mettere la faccia al vento a turno, per condividere lo sforzo e la gioia dell'arrivo.
Perchè alla fine tutta questa corsa è una sfida certo...ma è una sfida soltanto con te stesso e dipende dagli obiettivi che ti poni prima di partire. Se parti per vincere è molto probabile che alla fine sarai deluso.
Se parti solo per arrivare in fondo, anche ultimo non importa...può darsi che tu non lasci un ricordo e non troverai soddisfazione all'arrivo, perchè diciamocelo...ad arrivare in fondo son capaci tutti.
Personalmente credo che ci voglia un obiettivo ambizioso ma alla portata di un corridore che si trasformi in atleta...o di un essere umano che si trasformi in uomo.
Tutto quanto. In meno di tre ore.

Buon week end dal voatro caro amico Cesare!!

P.S.: come colonna sonora del vostro allenamento, che sia maratona o che sia vita, provate la 15th puntata di "Ricomincio da tre". Non potevamo mancare...

Ricomincio da tre - 15th puntata


4 commenti:

  1. Ciao, ho avuto indicazione del tuo blog da un'amica e farò il passa-parola , perchè mi piace l'energia che trasmetti : ce n'è bisogno nel mondo di parole che incitino a coltivare le passioni, ad affinare sè stessi, ad avere delle mete a cui tendere con impegno e dedizione . Io non corro e non so correre, ma capisco la metafora con la vita e quella sì che la prendo di petto come dici tu .In fondo , come già hanno detto, " Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir vertute e conoscenza " ... Piacere di averti conosciuto Cesare M.Sole

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  2. Ciao M.Sole, non sai quanto mi fa piacere ricevere il tuo commento. Ho finalmente la sensazione che le mie parole non cadano nel vuoto. Sono sicuro che siamo in tanti a prendere la vita di petto con passione e dedizione..cerchiamo adesso di stanare tutti gli altri.

    Il piacere di conoscerti è tutto mio!

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  3. Caro Cesare , la tua riflessione della settimana è un inno alla vita che a volte fa anche soffrire chi non si lascia scorrere addosso i giorni ed hai ragione, ci vuole un allenamento quotidiano non solo per resistere , ma anche per riuscire a riconoscere e GODERE i mille doni meravigliosi sparsi nel percorso Un po' di fatica ed in cambio l'infinita gioia del senso del viaggio !!! Adesso mi godo la tua musica Alla prossima la tua aff.ma L

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  4. Ciao Cesare , sono MariaSole , son tornata a rileggere i tuoi pensieri che davvero mi hanno colpito ed ho trovato il tuo saluto che mi ha sorpresa : io temevo che anche il mio commento, come tu pensavi per le tue parole, magari cadesse nel vuoto, fra tanti. Ed invece no, mi rispondi e mi dici che ti ha fatto piacere .Del resto tutte le cose che ho letto di te denotano una sensibilità ed una profondità particolare , quindi anche tu sei fra quelli che notano le sfumature più che le tinte accese, anche se nell'animo abbiamo colori abbaglianti. Strano il caso, mi han parlato di te e del tuo blog in libreria : cercavo uno dei libri che , nonostante la mia età ,piacciono a me, di quelli un po' cervellotici ma che fanno riflettere , letture per cui tutti mi prendono un po' in giro "MariaSole la secchiona"mi chiamano, ma non m'importa io sento che ho tanto da capire e cerco , cerco risposte ovunque :qui ho trovato una fonte fresca di pensieri e per di più che mi risponde! Inoltre il tuo parlare è onesto e puro , ho letto di Elisa ed ho capito che il tuo intento è ancora più nobile ,perchè oltre a credere nelle tue battaglie, le combatti non solo per te , come dovremmo fare tutti .Termino con le tue parole "cerchiamo di stanare gli altri" . Ciao Cesare M.Sole

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